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Tecniche di stampa

Litografia

Il termine litografia ha una matrice greca (lithos= pietra; ghafhé= scrittura) e viene utilizzato per indicare una tecnica di stampa ad incisione che si basa sul principio della repulsione fra acqua e qualsiasi tipo di sostanza oleosa e grassa. Questa tecnica era già usata nell’antichità ma solo alla fine del 1700 Aloys Senefelder decise di utilizzare il sistema alla base della litografia per la stampa.

La stampa litografica può essere monocromatica oppure cromo-litografica, vale a dire a più colori. Il procedimento ovviamente è diverso perché implica l’intervento di più passaggi a seconda dei colori scelti. Per ogni colore che si vuole impiegare sarà necessario preparare una lastra con lo stesso disegno.

Il principio fondamentale della litografia è basato sulla proprietà che i carbonati di calcio hanno di mutare superficialmente la loro composizione chimica a contatto con gli acidi, e di accettare facilmente le sostanze grasse. Per tali proprietà si rende possibile realizzare sulla superficie della pietra aree con diversa caratteristica fisio-chimica: igroscopiche, che attirano e trattengono facilmente l’ acqua ma trattengono gli inchiostri.

Nel corso della storia la tecnica litografica si è perfezionata sia per quanto riguarda i materiali che per quanto concerne la tecnica di incisione:

La pietra lavica è stata sostituita con altri materiali in grado di dare la stessa resa, come lo zinco e l’alluminio;

l’incisione è stata sostituita dall’uso di matite grasse, quelle che in genere vengono definite “matite saponose” con il vantaggio di non creare solchi sulle superfici e ottenere lo stesso effetto di repulsione acqua-sostanze grasse.

Serigrafia

La serigrafia è una delle molte tecniche di stampa che si utilizzano per riprodurre immagini o documenti su qualsiasi materiale. Il termine deriva dal latino seri (seta) e dal greco γράφειν (gràphein, scrivere). È una delle tecniche di stampa più antiche tanto che per conoscerne le origini bisogna viaggiare nel tempo fino alla Cina antica e alla Dinastia Song (960-1279 d.c.): anche se si racconta iniziarono utilizzando le capigliature delle donne, ben presto passarono a utilizzare i telai di seta per il passaggio degli inchiostri, da qui il nome Sericum-graphé.

È un sistema di riproduzione che permette di stampare, con un procedimento particolare, su qualsiasi materiale, soggetti di ogni dimensione e svariate forme. Così molti pittori, anche di grande nome hanno scoperto con la serigrafia un eccezionale mezzo di espressione sfruttandone convenientemente le caratteristiche e le varie tecniche.

in serigrafia la stampa avviene, come in tipografia e litografia, per mezzo di un cliché o quadro di stampa. Il cliché serigrafico consiste in una cornice sulla quale viene teso uno speciale tessuto a maglie; una parte di questo tessuto viene poi otturata con dei procedimenti fotomeccanici (che illustreremo in questo articolo) in modo da lasciare libere le superfici in corrispondenza di disegni o testi da stampare. Per mezzo di una Racla (lamina di gomma) si fa scorrere, premendo sul cliché, un inchiostro che passa solo attraverso le maglie del tessuto lasciate libere e, depositandosi sull’oggetto o il foglio, riproduce il disegno o il testo voluto. Permette di stampare su qualsiasi materiale, soggetti di ogni dimensione ed in svariate forme.

Acquaforte

L’acquaforte è una tecnica pittorica, nata nel ‘400, che, nel Medioevo, era utilizzato per incidere fregi e decorazioni. Il termine deriva da “acqua-fortis” che è il nome latino dell’acido nitrico.

È una tecnica calcografica molto diffusa e consiste nel corrodere una lastra di metallo (zinco di solito; rame per grandi tirature, come nel passato) con un acido, per ricavarne immagini da trasporre su un supporto (normalmente) per mezzo di colori. La lastra di spessore necessario, disponibile in commercio, viene ripulita e smussata ai bordi con carta smeriglio, poi sgrassata nella parte lucida con ovatta intrisa, per esempio, con bianco di Spagna (carbonato di calcio) sciolto in acqua.

Cosparsa uniformemente con un coprente a protezione dall’acido (cera, asfalto, gomma, mastice…) viene affumicata con un mazzo di candele. Quindi si incide il disegno nel materiale protettivo con una punta sottile (a mano libera o ripassando una bozza su carta decalcante chiara), per mettere a nudo il metallo in corrispondenza dei segni che appariranno sulla carta grazie all’inchiostro.

S’immerge la lastra in acido (dopo averne cosparso di coprente la faccia posteriore) iniziando la morsura, che può essere fatta a più riprese scoprendo man mano le parti da incidere, per ottenere scavi diversamente profondi. L’acido incide il metallo solo dove non protetto. Giudicata completa la lastra, la si lava con benzina o acquaragia, la si asciuga e la si tiene come matrice del disegno da replicare. La stampa avviene al torchio calcografico su carte poco collate e inumidite prima, cospargendo di inchiostro grasso con un tampone di pelle la lastra e scaldandola un poco per favorire la penetrazione della tinta nei solchi e la sua cessione alla carta, previa pulitura delle parti che dovranno risultare bianche sul foglio stampato.

La tecnica di stampa Giclée

Un Giclée è una riproduzione individuale, ad alta definizione, stampata su macchinari professionali di gran formato a getto di inchiostro. Questo termine francese significa letteralmente “spruzzare “. La qualità di stampadel Giclée è superiore sotto vari aspetti alla litografia tradizionale, al alugenuro d’argento o alla stampa offset. La stampa di Giclée utilizza nove colori differenti a differenza di appena quattro colori impiegati nella stampa offset. I colori sono così più luminosi e insieme alla miscela ad alta definizione ottengono una tonalità continua. La gamma di colori per le illustrazioni in Giclée è inoltre nettamente differente da quella della litografia. I particolari delle immagini sono più accattivanti, colorati con toni più vivaci e più vibranti. I colori riprodotti sono più luminosi, duraturi ed ad alta definizione

Il Giclée è stato sviluppato originariamente come un sistema d’impermeabilità per la stampa litografica commerciale, introdotto a metà degli anni 80, ma successivamente è stato riscontrato che le presse non riescono a riprodurre la qualità e i colori del Giclée. Grazie alla loro qualità, le riproduzioni in Giclée si sono affermate tra i nuovi tesori del mondo dell’arte, desiderate da collezionisti per la loro fedeltà e qualità, e spesso esposte in mostra nei musei e nelle gallerie d’arte

Perciò la stampa Giclée ha cambiato radicalmente il processo della riproduzione di opere d’arte, duplicandole in modalità digitale. Consapevole che gli artisti ed i collezionisti d’arte pongono molta attenzione alla conservazione delle opere artistiche, la stampa Giclée ha risposto adeguatamente al problema. Giclée, grazie al suo inchiostro a pigmenti ed ai suoi supporti di alta qualità, non si altera. La stabilità distampa Giclée è sinonimo di permanenza